Ricordate quel genovese che partì con tre caravelle? Cosa stava cercando?
Gli inglesi, con il loro humour e la simpatia che sanno sfoderare ogni volta che possono prendere in giro gli spagnoli, questa cosa l’hanno presa talmente sul serio che per loro “West Indies” (al plurale: le Indie Occidentali) è rimasto ancora oggi il nome collettivo delle prime terre su cui Colombo mise piede cinque secoli fa, nel mar dei Caraibi, giusto davanti alle coste orientali del continente americano.
E non era nemmeno un nomignolo affibbiato a terre lontane e sconosciute: col passare dei cinque secoli, l’impero britannico si trovò a possederne parecchie, di quelle terre, come colonie.
Quando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il vento della decolonizzazione portò alla dissoluzione dell’impero, il tentativo che gli inglesi fecero in molte occasioni fu quello di concedere l’indipendenza a regioni ampie, strutturate in modo federale, in modo che divenissero monarchie indipendenti ma unite dalla stessa casa regnante (reami del Commonwealth). Il tentativo funzionò bene con l’Australia e il Canada, meno bene altrove.
Le “West Indies” ci provarono a formare una federazione. Dal 1958 al 1962 esistette effettivamente una “Federazione delle Indie Occidentali”, con un Governatore-Generale che rappresentava la corona, un primo ministro e un consiglio di stato come esecutivo. Alcune delle colonie dell’area non avevano aderito: la Guyana, che stava percorrendo la propria strada verso la totale indipendenza (ottenuta come monarchia il 26 maggio 1966, come repubblica dal 23 febbraio 1970), Bermuda e le isole Vergini britanniche (che rimasero e sono tuttora territori d’oltremare all’interno del Regno Unito), Belize e Bahamas (che ottennero in seguito la propria indipendenza dal Regno Unito, rispettivamente il 21 settembre 1981 e il 10 luglio 1973, pur riconoscendo la monarca inglese come proprio capo di stato).
Nei quattro anni e mezzo in cui sopravvisse, la Federazione non ottenne l’indipendenza, mentre altrove nel mondo altre colonie iniziarono a fregiarsi del prefisso “ex”. Questo segno di immobilità, unito ai localismi e ai campanilismi, portò dapprima Giamaica a staccarsi dalla Federazione e ottenere l’indipendenza (come monarchia, il 6 agosto 1962), e poi all’esplosione della Federazione stessa, in una manciata di stati indipendenti: Barbados (come monarchia, dal 30 novembre 1966), Grenada (come monarchia, dal 7 febbraio 1974), Dominica (come repubblica, dal 3 novembre 1978), St. Lucia (come monarchia, dal 23 febbraio 1979), St. Vincent e Grenadines (come monarchia, dal 27 ottobre 1979), Antigua e Barbuda (come monarchia, dal 1 novembre 1981), St. Kitts e Nevis (come monarchia, dal 19 settembre 1983), mentre le isole Cayman, Montserrat, Anguilla, Turks e Caicos sono a oggi territori d’oltremare del Regno Unito.
Mancano all’appello Trinidad e Tobago. Che ne fu? Niente di terribile: dopo l’indipendenza di Giamaica, fu il secondo stato a buttare a mare la Federazione e a rendersi autonomo, esattamente cinquant’anni fa, il 31 agosto 1962, come monarchia, per poi assumere l’assetto attuale, quello repubblicano, il 1 agosto 1976.
A Trinidad hanno festeggiato con un giorno di vacanza la qualificazione ai mondiali di Germania 2006 e l’oro nel giavellotto alle olimpiadi londinesi: non oso immaginare cosa succederà oggi per le strade di Port-of-Spain. E un po’ vorrei esserci.
E comunque, per la cronaca, le Indie Occidentali sopravvivono nello sport più amato da quelle parti, il cricket. Pur avendo ogni nazione la propria rappresentativa, nel circuito internazionale del cricket non sono le nazionali di Trinidad, Guyana, Giamaica eccetera a partecipare, ma la grande e gloriosa squadra delle “West Indies”. E’ forse l’unica occasione rimasta a un West Indian per ricordare di esserlo.
E Bryan Lara, star internazionale del cricket, idolo nazionale di Trinidad!
UN po’ vorrei esserci anch’io per le strade di Port of Spain…
Quando andiamo? 🙂
[…] qualche tempo fa il post sulle West Indies con una nota sportiva. Devo aver portato bene, visto che ieri le West Indies si sono aggiudicate il […]