Leggo la risposta che il Presidente del Consiglio Renzi avrebbe dato a commento del fatto che tutte le sigle sindacali si stanno mobilitando contro la famosa “buona scuola”. Bel colpo.
Personalmente non ho ancora deciso se e quando sciopererò, principalmente perché alcuni dei contenuti della “buona scuola” mi sembrano un positivo passo avanti. Altri meno, e da qui la mia indecisione.
Quello che, caro Presidente del Consiglio, potrebbe far spostare la mia decisione, e penso quella di tanti indecisi come me, è l’impressione, sempre più forte in questi giorni e via via che le Sue dichiarazioni si susseguono, l’impressione dicevo di sentirmi preso in giro.
Vede, io, come diversi colleghi, qualche anno l’ho passato sui banchi di scuola. Uno dei miei compiti professionali è inoltre quello di insegnare ai miei studenti a leggere testi di una certa complessità, come i problemi di geometria. Sentirmi dire che non ho letto bene la vostra proposta suona vagamente di presa in giro.
Dice che lo sciopero suona ridicolo. Mi fa piacere che si senta particolarmente ilare, particolarmente in un momento storico in cui immagino abbia poche occasioni di sorridere. Sentire però quest’aggettivo associato alle richieste, mi pare legittime, di una categoria professionale che negli ultimi vent’anni è stata sonoramente bastonata (e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, e Lei stesso ne ha diverse volte parlato), principalmente richieste di essere consultata, di non essere assoggettata a dinamiche estranee alla scuola, di non essere presa in giro per l’ennesima volta, mi suona, di nuovo, vagamente di presa in giro.
Mi fa molto piacere che questo governo abbia deciso di assumere i precari. Io sono stato assunto nel 2005 su concorso bandito nel 1999. Quindi non è che prima di voi nessuno assumesse. Inoltre, le assunzioni di cui parla, sia onesto, sono almeno in parte l’adeguamento necessario ad una sentenza europea. E, a voler fare proprio i precisini, tutte le simulazioni (è vero, fatte dai sindacati cattivoni, ma loro almeno le hanno fatte; le simulazioni del ministero io le devo ancora vedere…) parlano di una diminuzione degli stipendi, non di un loro aumento, con la vostra buona scuola. Quindi, non so, io continuo a sentire puzza di presa in giro.
Non so, veda un po’ lei. Noi insegnanti siamo quelli che dicono ai loro studenti di diffidare degli slogan, di cercare la sostanza. In tutta questa vicenda, parlando di comunicazione, caro Presidente del Consiglio, se fosse un mio studente, per ora si meriterebbe un cinque e mezzo, per i contenuti interessanti, ma anche la superficialità e il vago sentore di presa in giro (quante volte l’ho già scritto?) che nel suo orale, come nel vostro scritto, continua a sentirsi. Non potendo darvi un voto, lo dico chiaramente, vedrò. Vedrò il 23 aprile o il 5 maggio se scioperare o no.
Si applichi, per favore.
[…] già scritto qualche giorno fa che ero indeciso. L’uscita successiva della ministra Giannini, che parlava di “squadristi” che […]